Dopo un viaggio allegro che attraversa buona parte dell’Italia, iniziato tra le nebbie e proseguito con temperature che si fanno via via più clementi al diminuire della latitudine, Napoli ci accoglie con la sua anima esuberante e caciarona, con il traffico impazzito dell’ora di punta e le bancarelle di pesce e verdura in mezzo alla strada, con la sua aria tiepida e i suoi colori illuminati da un sole al tramonto che da troppi giorni non si vedeva, dalle nostre parti.
E’ il pomeriggio del 30 dicembre, inizia la crociera di Capodanno Oltremare in Costiera Amalfitana, ed è subito merenda. Merenda che poi, intanto che piano piano i due equipaggi della nostra mini flotta prendono possesso delle barche, si fa aperitivo…. che poi, con grande disinvoltura, intanto che sfilano salCiccia molisana, salame di Modena, pizza napoletana e stuzzichini di ogni genere, diventa cena. Forse non doppieremo mai Capo Horn a vela, ma di certo non moriremo di fame!
La passeggiata in centro dopo cena ci regala mille improbabili luminarie colorate, mille motorini che sfrecciano ovunque senza casco, mille splendidi palazzi restaurati da poco, serenamente affacciati su strade con prospettive disegnate dai panni stesi. Napoli è decisamente la città dei contrasti, con un retrogusto vagamente trash ma decisamente molto teatrale.
31 dicembre 2015, ore 9,30: veloce briefing tutti insieme e poi via a vela, con poco vento, ma un sole strepitoso, che ci scalda le ossa e il cuore durante pranzo in pozzetto. Addosso, solo la felpa e una bella energia, a gustarci i colori della Costiera: quelli della mozzarella, delle olive e delle frise con il pomodoro nei piatti, quelli di Ischia e Procida davanti agli occhi.
Una volta ormeggiati nel piccolo e vivace porto di Ischia, fervono i preparativi per il cenone di Capodanno e le due barche si trasformano nella cucina di Masterchef, che sforna un menu degno del migliore ristorante. Diciotto persone riunite in una barca a gustare antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, caffè, ammazzacaffè. E poi ottimi vini d’annata, musica, balli, risate, amicizia.
A mezzanotte, con gli occhi puntati al cielo a godermi i fuochi d’artificio che partono dal molo a 5 metri da noi, e con i piedi che ondeggiano sul pontile, penso soltanto che non potevo trovare un modo migliore per dare il benvenuto al nuovo anno.
Quasi senza rendercene conto, ci svegliamo nel 2016 e, la mattina del 1° gennaio, molliamo gli ormeggi per ripartire di nuovo a vela. C’è una bella arietta tesa e così, prima di entrare a Procida, meta del nostro ormeggio per la notte, ci concediamo anche il lusso di fare quattro bordi, tanto per non perdere mai l’abitudine.
Procida è una carezza per occhi e cuore, una indimenticabile passeggiata di chiesette, splendide terrazze belvedere e case colorate. Rimaniamo incantati dalla Marina di Corricella, piccolo borgo di pescatori e illustre set cinematografico de Il Postino, dove il tempo sembra esserci fermato nelle reti da pesca ammucchiate sulle piccole barche colorate e nei profili dei gatti, in attesa di pesce e di turisti da osservare.
Giorni davvero belli, questi nelle isole, pazientemente costruiti sui capricci del temuto Maestrale che, alla fine ci ha graziati, e terminati con un’avaria del motore e con un avventuroso rientro a rimorchio fino al molo Beverello, dove attracchiamo nel tardo pomeriggio del 2 gennaio sotto una pioggia battente, un po’ infreddoliti ma con una bella sensazione perché, nella vela come nella vita, a volte gli imprevisti sono delle belle occasioni per fare in modo che i membri dell’equipaggio diventino compagni di viaggio e i compagni di viaggio amici.
C’è chi ha imparato a fare una gassa chi a sentire la direzione del vento, chi si è semplicemente goduto il panorama, ma ognuno di noi si porta a casa un intenso ricordo.
Indimenticabile anche l’ultima sera a Napoli, cena al pittoresco e verace “Ritrovo degli Artisti da Peppino”, in compagnia del Maestro Roberto Soldatini, uomo di mare e interessante scrittore.
Sembra di essere arrivati ieri, ma sono passati già 5 giorni, ed è il momento dei saluti.
La mattina del 3 gennaio c’è un sole limpido e tiepido, l’aria è tersa e, all’ultimo caffè alla Lega Navale di Napoli, che beviamo in maniche corte affacciati sul molo di fronte al Vesuvio, io sono già impaziente di imbarcarmi di nuovo per le prossime avventure.
Grazie amici di Oltremare. Ancora una volta, centro!
Sara